BUNKAI
KATA BUNKAI
Il termine bunkai è utilizzato nelle arti marziali giapponesi per indicare la spiegazione testuale e palese di un gesto simbolico contenuto in un esercizio formale (Kata).
La parola è formata da due kanji che significano rispettivamente “porzione” e “slegare” e uniti servono a indicare l’atto di ricondurre qualcosa di complesso alle sue parti essenziali.
KATA BUNKAI significa letteralmente “kata smontato“, cioè applicato ed indica lo studio per l’applicazione pratica delle tecniche contenute nei kata.
Lo studio di esse permette di estrapolare dai kata efficaci tecniche di difesa, molto spesso proiezioni del JuJitsu e strangolamenti che sono nascoste magari all’interno di una tecnica di pugno o parata.
Lo studio dei Bunkai Kata è uno dei più complessi dell’arte poichè richiede una chiave di lettura che si deve dedurre dallo stile del fondatore.
Mentre i kata vengono svolti con un avversario (o più) immaginario, il kata bunkai viene svolto con avversario (o più) vero, pertanto si ha bisogno di un partner.
Conoscere il Bunkai
Per meglio comprendere cos’è il bunkai bisogna assumere per vero che:
- i Kata contengono principi di difesa personale;
- le forme sono modelli da ripetere per poter apprendere e interiorizzare i movimenti utili all’autodifesa.
- molti dei principi si ripetono con variazioni di stili o scuole ma sono presenti in molti Kata e quindi trasmettono un principio comune;
- spesso non è la tecnica a voler essere trasmessa ma piuttosto il principio.
- alcuni kata nascono con intento diverso dalla difesa personale (tipo per l’educazione fisica scolastica), quindi andare a cercare applicazioni in quelle forme risulterà una forzatura.
I bunkai sono normalmente eseguiti nel dojo o in esami per passaggi di grado, nello specifico per esami inerenti i passaggi da secondo dan o superiori, con un partner o un gruppo di partner che danno una dimostrazione del significato delle tecniche eseguite in un kata oppure mettono in pratica un attacco predefinito cui occorre rispondere con un determinato kata.
In questo modo l’allievo comprende i vari movimenti di cui è composto il kata e migliora la propria tecnica imparando a valutare i tempi, aggiustare le distanze e adattare la tecnica alle dimensioni dell’avversario.
LE TRE TIPOLOGIE DEL BUNKAI
Bunkai Omote (SHU)
Il primo tipo è conosciuto come: “Omote”. In Giapponese omote significa “superficie“.
Perciò come implica il nome i bunkai omote sono molto semplici, diretti e immediati e rispecchiano ciò che si vede; se per esempio nel kata è presente un calcio con parata e contrattacco, la combinazione viene identificata come omote.
I praticanti dei bunkai omote spesso sottolineano che la difesa personale per essere utile deve essere facile da ricordare, semplice da eseguire ed efficace.
Il bunkai omote viene normalmente inserito durante le fasi iniziali dell’insegnamento di un kata, come integrazione al processo di apprendimento senza interferire con la corretta esecuzione tecnica dei movimenti.
Bunkai Ura (HA)
Il secondo tipo è conosciuto come “Ura“. In giapponese Ura significa letteralmente “dietro“.
Perciò come implica il nome il concetto di ura è un po’ nascosto, segreto o avanzato.
Le cose non sono ciò che sembrano
I praticanti dell’ura bunkai affermano che il karate è un’arte così letale che molte delle antiche tecniche dovrebbero essere nascoste o tenute fuori dalla portata degli spettatori, modificandone l’aspetto.
Perciò, nonostante un kata possa sembrare molto semplice nella sua natura, potrebbe avere in realtà molte applicazioni avanzate nascoste al suo interno.
Questo ovviamente è l’esatto opposto di omote che riguarda solo la superficie.
L’Ura bunkai viene generalmente praticato con gli allievi di grado avanzato, per applicare alcuni punti di pressione, leve articolari, atterramenti e inganni tattici che non potrebbero essere insegnati ai giovani praticanti.
Bunkai Honto (RI)
Il terzo tipo è conosciuto come “Honto”. In giapponese Honto significa letteralmente “reale” o “vero“.
Ed è esattamente quello che è. Il vero significato
I bunkai originari dei kata sono sicuramente andati perduti. Ma ciò non significa che essi non esistano.
I bunkai omote e ura sono importanti quando usati come strumenti d’allenamento, ma quasi sempre essi non rappresentano la realtà, per cui l’insegnamento dell’Honto bunkai molto spesso si fonde con la difesa personale o da strada dove non sono presenti le canoniche tecniche del Karate ma strangolamenti, prese, leve, proiezioni ecc.
In poche parole il combattimento corpo a corpo.